Rassegna Stampa Fiscale

Sui dividendi il Governo lavora ai correttivi ma non sarà facile perché la manovra ha previsto nuove entrate per 2,86 miliardi in tre anni. Da questa voce è atteso il 54,3% dei 5,26 miliardi di maggiori tasse messe per le imprese nel calendario 2026/2028. Tutto dipende dalla decisa riduzione dei confini dell’esenzione dalle imposte dirette degli utili redistribuiti, che oggi evita i pagamenti sul 95% dei dividendi. Qui interviene la manovra, che manterrebbe l’esenzione solo nei casi in cui la partecipazione supera la soglia del 10%; per gli altri, l’aliquota ordinaria del 24% colpirebbe tutte le somme girate ai soci, che poi sarebbero ulteriormente tassate al 26% al momento dell’incasso. L’esclusione è nata nel 2003 proprio per evitare questa doppia tassazione e gli effetti a catena in particolare nelle holding, dove l’imposizione scatterebbe in ciascuna delle tappe del cammino, spesso lungo, per arrivare alla capogruppo. 


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