Rassegna Stampa Fiscale

5 Novembre 2025
Corriere della Sera - Enrico Marro - Pag. 32

Le imprese sulla manovra ‘Non spingerà la crescita’

Le parti sociali audite ieri in commissione Bilancio al Senato hanno detto che la manovra non investe per la crescita dell’economia. Chiedono correzioni. Anche il Fondo monetario ha evidenziato che l’Europa sta vivendo una fase di bassa crescita che durerà e che l’aumento del debito rischia di mettere a rischio il modello sociale europeo. Confindustria ritiene che la manovra è ‘senza impatto significativo sul Pil’ e ‘non ha una dimensione adeguata a rilanciare la competitività delle imprese’ pur contenendo misure gradite come l’iperammortamento e la Zes unica nel Sud. La Confederazione chiede però di cancellare l’inasprimento fiscale sui dividendi delle società partecipate, fare marcia indietro sul divieto di compensazione tra crediti d’imposta e debiti previdenziali e assicurativi e agire contro il caro-energia. Per Confcommercio e Confesercenti il taglio dell’Irpef non basta a spingere i consumi. Divisi i sindacati. La Cgil parla di manovra ‘inadeguata e ingiusta’. La Uil evidenzia ‘elementi positivi, ma con ancora molto da fare’. La Cisl, invece, giudica la manovra ‘ampiamente positiva’.(Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Confindustria: serve piano a tre anni, Pnrr ed energia le urgenze’ – pag. 4 e Italia Oggi: ‘Manovra, parti sociali deluse’ – pag. 3)


5 Novembre 2025
Corriere della Sera - M.Sen. - Pag. 32

Affitti, spiragli sull’aliquota Il nodo non è solo il gettito

L’inasprimento delle tasse sugli affitti brevi si può cambiare. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Non è facile, però, perché non è solo una questione di gettito fiscale atteso che, a regime, sarebbe di 102 milioni di euro l’anno. L’enorme crescita degli affitti brevi ha finito per distruggere il mercato delle locazioni abitative. La premier Meloni ha aggiunto che l’obiettivo non è fare cassa, ma aiutare le famiglie a trovare alloggi convenienti. Le associazioni dei gestori hanno replicato che le residenze affittate online sono solo 500 mila su 9,6 milioni di seconde case disponibili. La questione si intreccia con la volontà del Governo di avviare un nuovo piano diffuso di edilizia residenziale. Poco percorribile l’idea di cancellare tout-court l’aumento della cedolare secca al 26%.


5 Novembre 2025
Corriere della Sera - Mario Sensini - Pag. 32

Dalle banche 9,6 miliardi, la partita delle garanzie

Al momento tiene l’intesa raggiunta tra Governo, banche e assicurazioni per il contributo alla manovra triennale di bilancio da 11 miliardi dei quali 9,6 dal sistema creditizio. Si lavora, invece, sull’aumento dell’Irap di due punti percentuali stabilito per il settore bancario e assicurativo. L’Esecutivo sembra intenzionato a ridurre, a partire dal 2026, le ingenti garanzie pubbliche sui prestiti bancari alle imprese. La misura preoccupa queste ultime perché senza la garanzia statale otterrebbero meno credito sulla base della valutazione del loro merito. Le garanzie pubbliche, 119 miliardi, coprono 156 miliardi di prestiti bancari, ovvero il 25% degli affidamenti totali alle imprese. 


5 Novembre 2025
Il Sole 24 Ore - Luigi Lovecchio - Pag. 38

Rottamazione, senza pagamento non scatta la rinuncia alla lite

La Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Molise, con la sentenza 174/1/2025, ha stabilito che il mero impegno alla rinuncia ai giudizi pendenti contenuto nell’istanza di rottamazione non comporta la perdita del diritto all’azione processuale se il contribuente non ha pagato nulla con riferimento a tale sanatoria. Nel caso analizzato un contribuente ha impugnato una intimazione di pagamento dell’agente della riscossione, eccependo tra l’altro la mancata notifica della cartella di pagamento e la prescrizione del credito erariale. In attesa del giudizio, la parte ha indicato le partite contestate nella domanda di rottamazione ter, senza tuttavia far seguire all’istanza alcun pagamento delle somme dovute. 


5 Novembre 2025
Il Sole 24 Ore - Edoardo Belli Contarini - Pag. 38

Nuova sanatoria, cumulo con la transazione

La nuova rottamazione (la quinta) si caratterizza per un perimetro più limitato, sia pure con più ampia dilazione di pagamento, fruibile anche dalle imprese in crisi. Per queste ultime la legge di Bilancio 2026 ripropone la regola per cui alle somme occorrenti per la rottamazione oggetto di procedure concorsuali, nonché di tutte le procedure di composizione negoziata di cui al Dlgs 14/2019 si applica ex lege la disciplina dei ‘crediti prededucibili’ ex artt. 6 e 98 del Codice. Ciò nella logica della par condicio e di equilibrio tra il favor per il debitore, che beneficia dello stralcio delle sanzioni, degli interessi e dell’aggio, e al tempo stesso di tutela degli interessi dell’erario, i cui crediti residui da rottamazione quinquies devono essere saldati con il regime della prededuzione. Potrebbe rivelarsi appetibile la combinazione della nuova sanatoria con l’accordo transattivo con le Entrate. 


5 Novembre 2025
Il Sole 24 Ore - Lorenzo Pegorin, Gian Paolo Ranocchi - Pag. 39

Ravvedimento speciale con ingresso anticipato

Con la risposta a interpello 284/2025 l’Agenzia delle Entrate ha affermato che i soggetti con esercizio a cavallo d’anno che aderiscono al concordato preventivo biennale possono accedere al ravvedimento speciale anticipato. Per accedere alla sanatoria il termine ultimo cade prima del momento finale per l’adesione al Cpb. In questi casi graverà sul contribuente, dopo aver pagato l’imposta sostitutiva che apre le porte al ravvedimento speciale, perfezionare successivamente l’adesione al concordato preventivo biennale entro il termine di legge per non disperdere quanto versato con l’adesione alla sanatoria. Per i soggetti con esercizio a cavallo si potrebbe verificare un’inversione dell’ordine naturale degli adempimenti, considerando che, viceversa, in condizioni di normalità per i soggetti con periodo coincidente con l’anno solare prima viene espressa l’adesione al Cpb e solo successivamente l’eventuale opzione per la sanatoria speciale. (Ved.anche Italia Oggi: ‘Un concordato con più scadenze’ – pag. 34)


5 Novembre 2025
Il Sole 24 Ore - Giuseppe Latour - Pag. 40

Il conferimento di azienda brucia il contatore della cessione dei crediti

L’Agenzia delle Entrate, nella risposta a interpello n. 281, sostiene che il conferimento di una società che ha in grembo crediti collegati a ristrutturazioni vale come cessione. E, quindi, rileva rispetto ai conteggi sul numero massimo di operazioni di trasferimento ammesse. La risposta delle Entrate analizza il rapporto tra operazioni straordinarie e cessione dei crediti fiscali. Il quesito deriva da un’operazione di trasformazione di una ditta individuale in una Srl tramite conferimento d’azienda. La ditta in questione è titolare di crediti fiscali collegati a ristrutturazioni edilizie. Secondo l’Agenzia il trasferimento di crediti da bonus edilizi mediante conferimento è qualificabile come una cessione e, come tale, incide sul limite dei trasferimenti ‘liberi’ consentiti dalla norma. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Srl, bonus edilizi trasferibili’ – pag. 33)


5 Novembre 2025
Italia Oggi - Giuliano Mandolesi - Pag. 32

Concordato, 770 fondamentale

Per mantenere valido il concordato preventivo biennale è fondamentale la regolare trasmissione del modello 770. I contribuenti che nel 2024 hanno aderito al concordato e non hanno inviato il modello entro la scadenza del 31 ottobre possono farlo entro il 29 gennaio senza decadere dall’accordo. L’articolo 22 del Dlgs n. 13/2024 prevede infatti la cessazione degli effetti del concordato in caso di irregolarità fiscali rilevanti, tra cui l’omessa presentazione del mod. 770. Tuttavia, le dichiarazioni inviate entro 90 giorni dal termine sono considerate valide, pur con sanzioni. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che solo un ritardo oltre tale limite comporta la decadenza. L’omissione del mod. 770, come quella del mod. Irap, non impedisce l’adesione al Cpb, ma può farlo cessare se riferita agli anni concordati. 


5 Novembre 2025
Italia Oggi - Giulia Provino - Pag. 32

È legittimo il controllo fiscale automatizzato

Il fisco può disconoscere il credito d’imposta tramite procedura automatizzata se fondato su un semplice esame cartolare dei dati forniti dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi. In questi casi non è necessaria la preventiva comunicazione di irregolarità. Se invece la verifica richiede valutazioni di merito o un’attività istruttoria complessa, è necessario procedere con le ordinarie modalità di accertamento. La Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 28785/2025 depositata lo scorso 30 ottobre, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate che aveva disconosciuto un credito d’imposta dopo un esame delle dichiarazioni del contribuente attraverso il controllo automatizzato. 


5 Novembre 2025
Italia Oggi - Gianluca Stancati, Giacomo Ricco - Pag. 35

Tassa etica a tutto gas

Con la risposta n. 285 del 4 novembre 2025 l’Agenzia delle Entrate ha confermato che la ‘Tassa etica’ del 25% prevista dalla legge n. 266/2005 si applica anche ai contribuenti in regime forfetario che producono o commerciano materiale pornografico o di incitamento alla violenza. La base imponibile si calcola applicando ai ricavi/compensi il coefficiente di redditività previsto per il codice Ateco dell’attività. L’imposta sostitutiva del regime forfetario non esclude tale addizionale, che va indicata nel mod. Redditi PF e versata con il codici tributo della risoluzione n. 107/E/2009. Restano valide le stesse regole di dichiarazione, versamento e sanzioni previste per le imposte sui redditi. 


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